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Attivare le comunità intelligenti: ovvero ripartire dal senso civico

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Sabato c’è stato un simposio a Pordenone sul tema Smart Cities e partecipazione: l’evento si inserisce all’interno della roadmap di Pordenone Facile, un cammino di consapevolezza unico nel suo genere.
Merita attenzione ( non solo perchè viene seguito anche da amici come Sergio o Alberto, o ancora Gigi, tanto per dirne un po’… per non parlare poi di Luca De Biase ).

Le slide di presentazione del percorso:

Per prendere appunti visto che non ero presente all’evento, ho pubblicato uno storify della sessione mattutina, aggiungendo dei link all’inizio di riflessione su alcune domande aggiuntive, che si trovano dopo la sintesi, un po’ alla rinfusa, ma utili per porre sul piatto questioni collegate.


Appunti su PordenoneFacile, Smart Cities e OpenGov

Riflessioni a cavallo della cultura digitale, della partecipazione, della conversazione sul tema OpenGov applicato a Pordenone ed al suo percorso di crescita urbana, Pordenone Facile. Sintesi del simposio mattutino, con elementi di discontinuità. per potenziare la riflessione.

Storified by Matteo Brunati · Sat, Sep 15 2012 07:50:57

Dal tema della conversazione sulle policy e sulla governance, al bene comune come argomento fondante… ed un cenno ai modelli di business applicati ai dati linked.
Inserendo la domanda aperta: è importante ricordarsi del controllore dei dati. La città ok, ma chi esattamente? Chi li tiene, e perchè?
VRM applicato alle persone, ovvero serve renderle consapevoli del tema “noi siamo i dati che ci raccontano, ma lo sappiamo a chi e come vengono gestiti?”
At #OKFest? Interested in #opencities and #digitalinnovation? Join us for a discussion about open collaborative cities http://tiny.cc/132ekwDaniel Kallenbach
Worth following : Open Cities project http://bit.ly/RI5xaUJoão Oliveira
3* Support conversations | Open Data EngagementJun 29, 2012 … Exploring the engagement dimensions of open data … Relationship Management ' (VRM) workflow to help data portals …
opengovplatform/opengovplatform · GitHubAug 29, 2012… that allows any city, organization, or government to create an open data site. … System (DMS) and Visitor Relationshi…
Smart Cities article "Open Linked Data to Inform Policy and Improve …Mar 16, 2011 … The article "Open Linked Data to Inform Policy and Improve Services", written by Mike Thacker from Porism &a…
7 business models for linked data – Chief Marketing TechnologistJan 8, 2010 … Here's my take on 7 business models for data web initiatives: data marketing business models. I've organized th…
#OpenData, #LinkedData et #SmartCities au #Webmardi | @scoopit http://sco.lt/7oWOjBBernard Savonet
Living in a Silo Can Be Dangerous | Phil Windley’s Technometria http://www.windley.com/archives/2012/09/living_in_a_silo_can_be_dangerous.shtml via @windley #vrm #socialweb #personaldata #identityMatteo Brunati
Da qui la sintesi della mattina:
enrico finzi dice che per la prima volta gli indicatori della felicità degli italiani sono crollati quest’anno.. #pnfacileLuca De Biase
#pnfacile [Enrico Finzi] per la prima volta da sempre gli italiani si sentono meno feliciGino Tocchetti
#pnfacile coinvolgimento, motivazione, "autoorganizzazione rissosa" – Enrico FinziGino Tocchetti
@FrancoAmigoni #pnfacile senza visione umanistica la cultura digitale non sta in piediPiero G. Goletto
#pnfacile attenzione anche ai secondi fini delle grandi corp che spingono le smart citiesGino Tocchetti
#pnfacile attenzione che sotto all’idea di citta’ smart si annida una sorta di razzismo tecnologicheGino Tocchetti
A cosa serve consultare gli stakeholders se poi un garage ti blocca l’#areac con un ricorso? Stakeholders siamo tutti. #pnfacileAlberto Cottica
Belle idee da #ATM per la mobilità merci a Milano. Su quella personale vedo poca attenzione alla privacy #pnfacileAlberto Cottica
bella la discussione su #pnfacile – serve investire su momenti di contaminazione per recuperare la #partecipazione e la #fiducia nel #wegovMatteo Brunati
#pnfacile impressionante sentire i vantaggi ottenuti con lareaC: inquinamento, incidenti ridotti, velocita’ spostamenti, qualita’ serviziGino Tocchetti
RT @elisabetta_tola: @michelevianello #pnfacile l’innovazione è frutto di disobbedienza altrimenti diventa digitalizzazione dell’esistenteMatteo Brunati
#pnfacile 75% di evasioni a Milano sui parcometri? Ma quanto perdono all’anno??Franco Amigoni
#pnfacile [Genova smart city] la smart city e’ donna, perche’ e’ multitaskingGino Tocchetti
#pnfacile per fare Smart City servono smart people e smart money: flessibilità di bilancio: es – riasfaltatur strade + investimenti scuoleLuca Perugini
#pnfacile [Genova smart city] serve ma non basta la comunicazione, ci vogliono smart peopleGino Tocchetti
#pnfacile [Genova smart city] la smartness dev’essere pervasiva: portata a livello di singoli professionisti e servizi localiGino Tocchetti
#Genova ha un’associazione per gestire il processo smart city. Le quote associative permettono agilità amministrativa. Smart! #pnfacileAlberto Cottica
occorre prima capire quale tipo di ‘smartness’ vogliamo – anche @alberto_cottica lo diceva #pnfacile [Genova smart city]Gino Tocchetti
@webeconoscenza Smart city: chiediamo ai nostri figli che tipo di città vogliono #pnfacileCarlo F Dalla Pasqua
#pnfacile @webeconoscenza siete disposti a faticare? il web sociale costa faticaGino Tocchetti
#pnfacile @webeconoscenza l’infrastruttura digitale per sostenere una reale intelligenza collettiva e iniziative concreteGino Tocchetti
# pnfacile @webeconoscenza la cultura digitale e’ ormai umanisticaGino Tocchetti
@webeconoscenza Il patrimonio dei dati sta nel sarcofago dell’amministrazione pubblica #pnfacileCarlo F Dalla Pasqua
#pnfacile ridefinire e ripensare perimetri e confini, non solo fisiciFranco Amigoni
@elisabetta_toia: i dati sulla verifica del rischio sismico delle scuole non sono aperti. Solo Abruzzo e Lazio li hanno pubblicati #pnfacileAlberto Cottica
#pnfacile il problema mostruoso dei dati nel cassetto, o non utilizzabilitàFranco Amigoni
Con l’utilizzo intelligente dei social networks possiamo disporre di una serie infinita di dati utili, #pnfacileandrea malacart
MT @platipuszen: combinare la wikicrazia con la società dei dati: dati aperti sempre e dialogo civico non su Facebook! #pnfacileAlberto Cottica
@elisabetta_tola a #pnfacile cita il datablog del guardian e sottolinea il sottotitolo "facts are sacred"Luca De Biase
Scardinamento degli orari canonici, cloud, coworking…e’ la qualita’ della vita potrebbe essere piu’ smart! #pnfacileandrea malacart
la tecnologia è abilitante, ma serve volonta e predisposizione all’uso RT @AndreaMalacart: #pnfacile la smart city non e’ solotecnologia…Luca Perugini
#pnfacile la smart city e’ una cosa indispensabile ma non e’ solo questione di tecnologia….andrea malacart
@alberto_cottica: 2.dotare il settore pubblico di piattaforme di condivisione che i cittadini possano usare (invece di FB) #pnfacileGiovanna Tinunin
@alberto_cottica combinare la wikicrazia con la società dei dati: 1. dati aperti sempre e accessibili a tutti #pnfacileGiovanna Tinunin
@alberto_cottica: il punto non è la produzione e diffusione dei dati,che non possiamo frenare,ma il controllo dei processi #pnfacileGiovanna Tinunin
@alberto_cottica: non accettate che questo tipo di operazione sia solo tecnologica #pnfacileGiovanna Tinunin
@michelevianello #cittàintelligente non è una città organizzata pensando che la gente lavori 8 ore sia libera 8 ore e dorma 8 ore #pnfacileLuca De Biase
Al convegno #pnfacile mi accorgo che il cambiamento fa sempre paura. Invece dobbiamo scardinare le vecchie abitudini…andrea malacart
@alberto_cottica parla della sensazione di impotenza degli uomini potenti. sguardi persi fra il pubblico :) #pnfacileGiovanna Tinunin
@michelevianello l’intelligenza di una città è il frutto di un percorso costante e continuo,capace di coinvolgere le persone #pnfacileGiovanna Tinunin
RT @platipuszen: @michelevianello: l’innovazione – per non essere digitalizzazione dell’esistente -dev’essere disobbediente #pnfacileGino Tocchetti
@michelevianello: occorre ricostruire un rapporto non cultualmente subalterno fra la diffusione delle tecnologie e le persone #pnfacileGiovanna Tinunin
@michelevianello #pnfacile gli oggetti non sono smart: le persone sono intelligenti e fanno un uso smart degli oggetti.elisabetta tola
@michelevianello: 3. i dati, che devono confluire nella nuvola e devono essere disponibili 4. l’internet delle cose #pnfacileGiovanna Tinunin
@michelevianello: 4 innovazioni che ci costringono a cambiare o a morire: 1. massiccio uso dei SN 2. diffusione del mobile #pnfacileGiovanna Tinunin
tocca a @michelevianello: la città intelligente non è quella con tanti lampioni col wi-fi #pnfacileGiovanna Tinunin
@lucadebiase paghiamo lo sviluppo in termini di qualità ambientale e delle relazioni sociali #pnfacileGiovanna Tinunin
@lucadebiase la piattaforma deve essere neutrale,interoperabile,con dati aperti e disponibili,proteggere la creatività individuale #pnfacileGiovanna Tinunin
#pnfacile @lucadebiase La piattaforma che funziona deve permettere la creatività individuale. Troppo coordinamento diventa fascismo.elisabetta tola
#pnfacile @lucadebiase il valore di una piattaforma dipende dalla nostra capacità di usarla e dal fatto che lì possono nascere iniziativeelisabetta tola
#pnfacile @lucadebiase la città è una piattaforma,un sistema progettato per la gestione delle relazioni, con le sue regole e i suoi scopiGiovanna Tinunin
#pnfacile @lucadebiase vista l’esperienza in rete vediamo che il coordinamento è facilitato quando lo facciamo su una piattaformaelisabetta tola
@lucadebiase #pnfacile noi affrontiamo la complessità coordinandoci: la città è una modalità di coordinamento.elisabetta tola
#pnfacile, città smart, un piano regolatore webpartecipato, prospettive nel tempo. Che belle cose, cvibbioGiorgio Jannis
Smart cities smart people in Pordenone w/ @sergiomaistrello @lucadebiase @alberto_cottica @michelevianello #pnfacile http://pic.twitter.com/4TLeTbjuCarlo F Dalla Pasqua
@lucadebiase #pnfacile la progettazione di una città Smart va orientata alla lunga durata, pensando a una società che si adatta nel tempoelisabetta tola
grande @lucadebiase a #pnfacile "Il problema dell’immigrazione? Mi pare che abbiate un po’ di paranoia". Lui vive in Paolo Sarpi… :-) Alberto Cottica

  • Smart vs Open, di chi è la città? Il tema delle Smart Cities è combattuto: altri lo chiamano Open Cities per far risaltare la dimensione dell’interoperabilità del livello di infrastruttura, per non farci dipendere da monopoli di tecnologia e di dati da pochi vendors ( la visione di qualche anno fa dei giganti IT )
  • Interoperabilità e riuso: come facilitare l’interoperabilità con le tecnologie del Linked Data applicate al livello di infrastruttura. Per gli addetti ai lavori, ma se ne parla ancora troppo poco del livello di apertura delle modalità di comunicazione M2M, ovvero machine to machine.
  • data as power: la questione spinosa dei detentori dei dati e della rivendita più o meno nascosta del modo in cui usiamo quei dati a terzi. Un mercato enorme, di cui si parla pochissimo.
    Il movimento che ha creato il Cluetrain Manifesto lo ha affrontato, ma è ancora una nicchia: si parla di VRM. Qualcuno ha iniziato a parlarne anche e soprattutto per le conseguenze che i silos di dati detenuti da terzi potrebbero avere, senza una reale consapevolezza di noi cittadini. Quello che in altri termini viene chiamato da Luca De Biase la città come piattaforma che abbia una visione a lungo termine, e non a breve.
    Serve parlare della dimensione del reale potere sui dati raccolti che ha la comunità. La piattaforma non sarebbe la stessa se dipendessimo da essa in una situazione di monopolio. E’ qui la vera sfida nel gestire gli interessi di breve periodo delle corporations tecnologiche. La neutralità della piattaforma deve essere difesa, attraverso standard e governance aperti e condivisi.
    Questa dimensione focalizza l’aspetto dell’intenzione che guida le nostre scelte, e non viceversa ( Intention Economy )
    Un quadro relativamente completo sul tema è sintetizzato in questa presentazione:
  • data as conversation: la conversazione dovrebbe essere inserita by default all’interno anche del livello degli Open Data: ci serve come step culturale nella comprensione del nostro ecosistema locale. Open Data non solo come tecnologia o pratica, ma anche come conversazione vera e propria. Per non renderci vittime del populismo o di demagogie sui dati, e per renderli oggetto di un investimento a lungo termine e non solo una moda temporanea. ( Open Data Engagement )
  • business as usual: imprese locali e business sui dati: le imprese italiane arrancano sul pezzo, per tutta una serie di motivi. Lo abbiamo visto negli ultimi anni in tutti gli eventi promossi per le filiere del riuso dei dati aperti. Le imprese di solito mancano, stranamente. Questo è un altro problema sul quale serve spingere le associazioni di categoria, probabilmente. Serve, per dirla alla Alberto Cottica, democratizzare la società dei dati, sia per il cittadino, che per l’impresa.
  • nel riprendere la metafora della città come piattaforma, o quella più ampia dell’Open Government, che vede il governo as a platform, riprendo un tema carico a Cottica, quello di piattaforme neutrali e libere che possano essere usate dalla comunità. Un tema che toccheremo con Wikitalia probabilmente. Piccole sperimentazioni io le sto testando con etucosacivedi.it, per dire.
    Se nei bandi di appalto per i servizi di urbanistica partecipata ci fossero vincoli di rilascio dei dati aperti e di collegarsi alle piattaforme cittadine esistenti non si perderebbe quel capitale sociale che ogni richiesta di partecipazione attiva locale riesce a muovere. E aumenterebbe il valore informativo a disposizione della piattaforma cittadina intesa come hub interoperabile infrastrutturale, sul quale poi creare e gestire servizi verticali. Se le associazioni creassero sistemi e piattaforme su quel bene comune, come si potrebbero inserire nella visione delle Smart Cities attuali? E’ importante prevederlo, e gestire la governance di queste potenzialità.

Tutto questo è di fondamentale importanza: stimolare la partecipazione locale, ed una maggiore sensibilità nei confronti delle istituzioni locali è l’unico modo per affrontare la complessità dell’ecosistema cittadino. E’ una questione culturale, ed esperienziale. E non si può comprare l’intelligenza delle nostre comunità, per dirla alla Ernesto Belisario.
Ma soprattutto occorre porre l’attenzione su due elementi: la cultura del bene comune, e la cultura della condivisione, prima di tutto delle modalità con cui la Rete permette una sorta di realtà aumentata.
Ovvero serve condividere e facilitare la discussione sui modi con cui usiamo la tecnologia e siamo media e intelligenza collettiva.
Servono discussioni sui pattern, sui comportamenti e sulle conseguenze che si generano in un mondo pervaso da tecnologie che non vengono interpretate per quello che realmente sono.
Generatori e filtri di senso, e di potere.
Permessi da quelle sfide tecnologiche che anche i nostri luoghi stanno affrontando: parlo dell’interoperabilità citata poco sopra soprattutto ( permessa dalla dimensione linked dei dati e dei servizi, la Linked Open Data cloud, promossa anche dal Veneto recentemente con il convegno Big Data Veneto – alcune slide su http://www.slideshare.net/Netsirv/open-data-la-road-map-del-veneto )

L’unica cosa che serve per fare questo percorso assieme è la volontà di investire tempo e risorse in questo ambito: ed il percorso di Pordenone va seguito proprio per questo.
Se si legge infatti anche il paper sulle Smart Cities pubblicato a luglio da DigitPA, ( ora in fase di rinascita come Agenzia Digitale Italiana pare ), il tema della cultura partecipativa è la base fondante della vision sulla Smart City, oggi come mai tanto di moda. Anzi, ancora di più: è l’elemento che caratterizza la sua sostenibilità. ( pag. 27 )


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